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Università ed economia: roba da Meeting

Università ed economia: roba da Meeting

Cultura, politica, arte e religione si confrontano e si amalgamano nei discorsi che si tengono in questi giorni al grande e famosissimo Meeting per l’amicizia fra i popoli organizzato da Comunione e Liberazione, in cui quest’anno sono veramente tantissimi i volontari che si stanno dando da fare per allestire il grande evento.

Sono numerosi gli studenti che provengono da diverse università

sia italiane che straniere, iscritti a diverse facoltà come architettura, scienze economiche, belle arti, ecc., ecc. ma forse l’argomento che la fa da padrone, se pensiamo a studenti universitari e al Meeting, è proprio la laurea in scienze economiche che risulta un argomento molto compatibile con tutti gli incontri che si svolgono durante il meeting; una laurea in scienze economiche infatti, qui un esempio, forma giovani interlocutori del nostro futuro, sia da un punto di vista della comunicazione stessa in tutte le sue forse, sia da un più stretto punto di vista politico. Il meeting può e dovrebbe diventare anche un incubatore di giovani proposte utilissime al nostro futuro.

Nel web è stato diffuso un video girato di recente

al Meeting Rimini 2014, in occasione di un dibattito, in cui si discute di questioni legate all’educazione, al rispetto e all’università, intitolato “Università educazione alla libertà, l’esperienza del gruppo Swap” tenutosi nella sala Neri Conai.

L’incontro è stato introdotto da Davide Perillo, direttore di “Tracce”, ed hanno partecipato Wael Farouq, Visiting Professor di Arabo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Mario Gatti, Direttore di sede di Milano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Su internet sono state diffuse delle dichiarazioni da parte di Wael Farouq a favore di Papa Francesco e delle sue preghiere tenute durante le giornate del Meeting. Farouq si è soffermato sulle preghiere relative alla sofferenza delle vittime perseguitate a morte ingiustamente, affermando che anche lui e tantissimi musulmani, insieme a Papa Francesco, pregano in continuazione credendo in un Dio giusto e misericordioso propenso ad ascoltare le preghiere dei suoi fedeli favorevoli alla pace nel mondo. Le dichiarazioni di Faraouq si sono soffermate contro il sentimento di vendetta e di odio di chi è a favore delle guerre per motivi civili e religiosi.

Le affermazioni di Faraouq e di altri musulmani si sono diffuse anche tramite i social network, e hanno ricordato il tragico ma eroico passato di vittime di varia razza, vittime cattoliche, sunnite, sciite, yazidi e laiche. Frasi come “hanno rifiutato la vita preferendo l’eternità, hanno rifiutato la falsità scegliendo la verità” sono state apprezzate da tutti i fedeli, e da tutti i visitatori del Meeting, hanno colpito l’attenzione dei media e anche quella di chi risulta meno interessato ai temi religiosi. Farouq ha espresso chiaramente la sua posizione religiosa e sociale affermando “Io sto col Papa, non con gli assassini”.